Il festival d’arte contemporanea SEMINARIA è un luogo di differenza e di stupore, di relazioni e di condivisione, che ogni due anni al finir dell’estate per una settimana trasforma i connotati al borgo di Maranola.
Il festival è la realizzazione dei sogni che l’Associazione semina durante le diverse e molteplici attività che svolge in tutte le direzioni e in tutto l’arco dell’anno. Qui si coagulano gli sforzi e le emozioni, frutti del lavoro sul territorio, del coinvolgimento dei maranolesi e della ricerca artistica.

La linea guida di curatori e artisti è il sogno come effettiva esperienza di scrittura corporea, percettiva, immaginativa: un modo per determinare, di volta in volta, la trama del proprio “sentire”, modificando sé stessi in relazione alle energie catturate nei luoghi.

Circa 20 artisti per ogni edizione sono chiamati ad esplorare criticamente e operativamente la dimensione fisica e sociale di Maranola. Invitati a trascorrere un breve periodo di residenza nel borgo, gli artisti divengono antenne, radar epidermici e neuronali, che si sintonizzano con le diverse variabili geografiche e sociali intercettate ad ogni tappa del loro percorso. Si riappropriano spontaneamente dello spazio e danno forma ad interventi che oscillano tra l’installazione temporanea e l’evento, realizzano microtrasformazioni, azioni performative spaziali, azioni rituali.
I visitatori, nell’attraversamento di un percorso prestabilito di circa 1 chilometro, fatto di salite e discese che si snodano tra i vicoli del paese, tra luoghi pubblici e luoghi privati, incontrano gli interventi artistici che, come mete interstellari, congiungono i punti nello spazio, a creare connessioni fra le persone e i luoghi. Si entra e si esce, si vede e si prosegue, si vive e si ricorda.

La sfida che SEMINARIA propone agli artisti è quella di creare nuove mappe geografiche, in base ad identità che mutano al variare delle coordinate spazio-temporali, delle accumulazioni mnemoniche e delle angolazioni personali che, un passo dopo l’altro, collezionano durante la residenza.

L’invito ai visitatori è quello di lasciarsi coinvolgere in un percorso espositivo insolito, un attraversamento in cui perdersi e riconoscersi, in un continuo gioco fra scena e retroscena, dove fra luoghi pubblici e privati è possibile assistere al dischiudersi incessante di immagini e racconti.

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