GIULIA APICE

Giulia Apice è nata a Frosinone il 29 giugno 1997. Nel 2019/2020 laurea di primo livello presso l’Accademia di Belle Arti di Frosinone, corso di Decorazione. Ha studiato con Gianni Dessì, Iginio de Luca, Donatella Spaziani, Gino Sabatini Odoardi, Paolo Canevari. Si è diplomata presso il Liceo Classico. Nel 2023 ha partecipato a Supervisioni a cura di Roberto Bilotti Ruggi D’Aragona, presso Palazzo Costantino, Palermo. Trent’anni di Palazzo Lucarini, a cura di Maurizio Coccia, Mara Predicatori, Ugo Piccioni, presso Palazzo Lucarini Contemporary, Trevi. Mostra personale diffusa a cura di Alessia Simonetti, Via dei Coronari, Roma. Cielo e Terra sono margini a cura di Mattia Biagetti, presso Cosmo Trastevere, Roma. Artificial Behaviours, presso Accademia di belle arti di Wraclow. Spazio  forma punto e a Capo, a cura di Davide Silvioli, presso Museo di Arte moderna e contemporanea di Anticoli Corrado, Contemporary Cluster, Roma. Progetto Accade, a cura di Gianni Dessì e Donatella Spaziani, presso La Nuova Pesa, Roma.

PH. ADELMO PETRUCCI

TITOLO PROGETTO PER SEMINARIASOGNINTERRA23
DEL LATTE

Quanto è importante il passato per immaginare e costruire il futuro? 
La consapevolezza delle radici, la conoscenza della storia e del passato è fondamentale per creare qualcosa di nuovo e per costruire un futuro migliore. La memoria è la madre di tutte le arti. 

Quali sono gli elementi su cui vorresti/e lavorare ancora?
Lo spazio, la luce, la trasformazione delle cose. 

Raccontami di più dell’opera per Seminaria.
Il lavoro consiste nell’installazione di grandi teli pittorici, sospesi nelle architetture del paese e, si ispira alle Madonne del latte, simbolo di Maranola, scoperte numerose e stratificate nella cripta della chiesa di S.Luca. Una rievocazione dell’antico culto e un rinnovamento della speranza. 

Un progetto che non hai potuto realizzare, ma che ti piacerebbe fare?
Un progetto immersivo, che si ispira alle Ninfee di Monet, il pittore del divenire. Una pittura in cui immergersi, che avvolge tutti i sensi. 

Contorni labili e fluidità sono topós all’interno della tua ricerca, un tentativo di rappresentare ciò che è continuamente in divenire, quanto questa metafora visiva è specchio della realtà? In che modo ti influenzano e quali sono i soggetti che riporti nei tuoi “spazi fluidi”?
La ricerca di una dimensione pittorica e mentale liquida è metafora della nostra condizione vitale e della realtà, percepita nella sua mutevolezza. L’arte per me è un fiume, un flusso, come la vita, in continuo mutamento. I soggetti sono figure e corpi liquidi, in cui i contorni sfuggono e l’immagine si trasforma, per diventare un’altra cosa.