JOHN CASCONE / VERONICA CRUCIANI

John Cascone 
John Cascone, nasce a Cheltenham (UK) nel 1976. Artista visivo e sonoro, in questi anni si è dedicato a esperimenti di esplorazione-riscrittura del reale con comunità locali, online, periferiche, condominiali, domestiche, radiofoniche, cinefile e sedicenti sette, sviluppando pratiche di fuori tempo e fuori luogo; tentativi di evasione dal linguaggio; auto-sabotaggi drammaturgici; studi sull’analfabetismo architettonico; interventi urbani come narrazioni abusive; anarchismo metodologico applicato agli immaginari. Si prefigge di riscoprire ed espandere le infinite possibilità di senso presenti nel reale. Vive e lavora a Roma. 

Veronica Cruciani 
Veronica Cruciani, regista, attrice, artista visiva e counselor, si è diplomata alla Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi di Milano nel 1998. Costruisce politiche culturali e iniziative rivolte alla cittadinanza. Crede in un teatro popolare d’arte. Alterna testi di drammaturgia contemporanea italiana e straniera, spesso rappresentati per la prima volta in Italia, allo studio di classici rivisitati. Collabora con i principali teatri italiani. Con i suoi spettacoli teatrali ha vinto numerosi premi della critica teatrale. Nel 2003 interpreta e dirige il monologo “Le nozze di Antigone” scritto per lei da Ascanio Celestini. Finalista ai premi Ubu come migliore attrice under 35. Testo segnalato al Premio Riccione per il Teatro 2002 e vincitore premio Oddone Cappellino 2003 al Festival delle Colline Torinesi. Nel 2008 con “Il Ritorno” di Sergio Pierattini, di cui è regista, produttrice e ideatrice del progetto vince il Premio della Critica per il miglior testo italiano 2007/2008 e arriva finalista ai Premi Ubu come migliore novità italiana 2008. Nel 2009 vince il premio Cavalierato Giovanile miglior talenti under 35 della regione Lazio. Nel 2011 produce e dirige “La palestra” di Giorgio Scianna. Nel 2012 vince il Premio Hystrio-Anct dell’Associazione nazionale dei critici italiani per il suo percorso artistico con la motivazione «per lo sguardo, antico e moderno al tempo stesso, con cui ha saputo leggere splendidamente luci e ombre della realtà del nostro tempo». Nel 2022 vince il premio Hystrio alla regia con la motivazione “Per la qualità con cui intende e pratica quotidianamente il teatro, dunque, e per la coerenza politica e intellettuale che la contraddistingue, e per l’indipendenza culturale e creativa che dimostra ogni volta”. Dal 2013 al 2019 è stata direttrice artistica del Teatro Biblioteca Quarticciolo del Comune di Roma.

TITOLO PROGETTO PER SEMINARIASOGNINTERRA23
“L’Ignoto, Sconosciuto, Altrove” La Montagna e la Visione

Quanto è importante il passato per immaginare e costruire il futuro?
Il mondo non è mai come una volta. Il passato è una interpretazione del presente, il futuro una proiezione di questa interpretazione.

Quali sono gli elementi su cui vorreste lavorare ancora?
L’ignoto, lo sconosciuto, l’altrove. Il rapporto con le cose, con le persone, con i luoghi che non conosciamo, il farsi di una esperienza, tutto ciò che viene prima della conoscenza. E’ in questo spazio che vi è creazione.

Raccontatemi di più dell’opera per Seminaria.
Il lavoro che realizzeremo per Seminaria sarà un video nel quale vorremmo esplorare come è percepita la montagna e i boschi antistanti Maranola nell’immaginario dei suoi abitan: e nascerà dagli incontri che realizzerò con loro nei giorni precedenti alle riprese.

Un progetto che non avete potuto realizzare, ma che vi piacerebbe fare?
La realizzazione di una giornata di un Fes:val, promosso dall’Impensabile Istituto, in cui tutti gli elementi, i biglietti, gli incontri, le presentazioni, i laboratori, le pubblicazioni, i concerti, le proiezioni, la comunicazione, etc, sono un unico grande lavoro.

La vostra ricerca instaura un dialogo profondo con le comunità locali. Quanto è importante per voi la relazione tra più individui e il prossimo? In che modo le testimonianze che raccogliete entrano a far parte dei processi artistici?
Nell’incontro, nel dialogo, accade qualcosa di inatteso, ben espresso nel concetto di “e” in E: la congiunzione di Bifo: “La congiunzione è la sintonia temporanea e precaria di organismi vibratori che scambiano significato. Lo scambio di significato si fonda sulla simpatia, sulla condivisione di pathos. La congiunzione perciò può essere intesa come divenire altro. Le singolarità cambiano quando si congiungono, come l’amore cambia l’amante…Una congiunzione è un atto creativo: crea un numero infinito di costellazioni che non seguono le linee di un modello preesistente”. In questo libero fare mondo si situa il nostro lavoro.