STUDIO CLICHE’

Studio Clichè è un collettivo di artisti e creativi che, attraverso la ricerca di nuovi stili e tecniche espressive, realizza installazioni video e progetti artistici che vivono nell’intersezione fra le arti musicali, visive e performative. La realizzazione di installazioni immersive e crossmediali, la proposta di paesaggi visivi avvincenti, la produzione legata alle immagini e la sperimentazione tecnologica sono i colori che costellano la produzione di Studio Clichè. Muovendosi tra eventi culturali, istituzionali, televisivi e commerciali, Studio Clichè cura per Altaroma le installazioni video della Fashion Week. In collaborazione con Videocittà e Opera in Roma il collettivo Studio Clichè ha realizzato una performance con una video installazione e un’orchestra di quaranta elementi presso il Guido Reni District e il Teatro Romano di Ostia antica. Hanno collaborato con la Dance Art Faculty di Roma in uno spettacolo di fusione tra danza e arti visive presentato alla rassegna di arte contemporanea Errore Digitale, manifesto delle visioni parallele e hanno contribuito alla creazione di Frank Sent Us, premiato come “Miglior Progetto Audiovisivo Elettrowave 2008”, presentato in tutta Europa e grazie al quale hanno collaborato con Sky (Fox, Cult TV), Listerine, Ceres, Red Bull e Sony Pictures. Sono stati ospiti della sezione musica di Maker Faire Roma con un’installazione nella quale, in collaborazione con musicisti come La Rappresentante di Lista, N.A.I.P e Max Casacci (Subsonica), hanno realizzato performance nelle quali musica, video arte e creatività digitale hanno regalato al pubblico un esempio completo del mondo creato da Studio Clichè, fatto di suono, immagini e ricerca tecnologica.

TITOLO PROGETTO PER SEMINARIASOGNINTERRA23

How Real Are We?
Between the desire and the spasm (fall the shadow)

Un dialogo delle individualità, una sinfonia visiva che diventa una coreografia mentale tra suoni e respiri, immagini e movimenti, luci e parole. HRAW è una ricerca sull’identità, sul complesso meccanismo delle caratteristiche che consentono l’individuazione di una persona, sul conoscersi e riconoscersi.

A cura di Studio Clichè
Musiche di Koenraad Ecker
Testi scritti e interpretati da Alex Rendall aka Bogues

Quanto è importante il passato per immaginare e costruire il futuro?
Sinceramente non lo so, da una parte il passato è fondamentale per costruire le fondamenta su cui ognuno di noi basa la sua esperienza, dall’altra a volte rischia di essere una zavorra da cui non riusciamo a liberarci, a cui rimaniamo ancorati.

Quali sono gli elementi su cui vorresti/e lavorare ancora?
L’elemento principale del nostro lavoro è la ricerca, ci piace molto la possibilità di mettere insieme linguaggi diversi nella speranza che questa contaminazione crei un’esperienza visiva rinnovata.

Raccontateci di più dell’opera per Seminaria.
Una moltitudine di pensieri sospesi, intrappolati come veicoli in un ingorgo infinito, si rincorrono all’interno di un cerchio. Da qui parte il nostro percorso, una continua ricerca di equilibrio tra le diverse sfaccettature che formano l’essenza di chi siamo, un balletto intricato tra opposti che celebra l’umanità stessa. La mente umana è annebbiata mentre le nostre molteplici individualità lottano per emergere e si fondono in una danza inquietante attraverso una coreografia mentale. Ogni movimento, ogni pensiero, alimenta questa dialettica interna, le identità si svelano, si mescolano, provano a comprendersi, creando un intreccio di connessione e conflitto attraverso un viaggio nelle profondità di questa tumultuosa relazione.
HRAW prova ad esplorare la dualità dell’essere umano, il conflitto tra desideri e paure, aspirazioni e angosce. Uno sguardo dentro l’abisso dell’anima, un viaggio sensoriale attraverso l’intricato labirinto della psiche umana.

Un progetto che non avete potuto realizzare, ma che vi piacerebbe fare?
Ci piacerebbe molto avere uno spazio immersivo tutto nostro dove poter proporre i nostri progetti e quelli degli artisti che amiamo.

La ricerca che operate sintetizza e poggia sull’intersezione fra le arti musicali, visive e performative, restituendo installazioni immersive e paesaggi visivi avvincenti.  La tecnologia, utilizzata dagli artisti fin dia suoi albori, oggi, di fatti, può essere considerato uno strumento consolidato, secondo voi, come continuerà ad influenzare il linguaggio e i canoni artistici?  Si è davanti un cambiamento drastico per l’arte e i suoi linguaggi oppure sarà una delle possibili opzioni per esprimere il proprio sentimento?
La tecnologia inevitabilmente influenza ed influenzerà il linguaggio e i canoni artistici ma, secondo me,  è compito degli artisti veicolare emozioni, la tecnologia deve essere solo un mezzo utile a questo scopo.